Francis Delacroix è... un'idea? Un amico immaginario?
No, è un bambino di legno.
Oppure un papero col frac.
Tu non lo sai ancora, ma stai per seguirlo.
Dove va lui, il mondo si piega come cartapesta sotto la pioggia.
Non esiste logica, non esiste fine. Solo scelte. E tasche piene di ricordi.
Davanti a te ci sono **tre oggetti**: puoi prenderne solo uno.
Sceglilo con cura. Ti seguirà per tutto il viaggio.
Magari non servirà a niente.
Ma magari sì.
*Quale scegli?*
[[Una piuma di pappagallo, ancora calda dal volo|Piuma]]
[[Un biglietto sgualcito per Cortina, scritto a mano con un rossetto viola|Biglietto]]
[[Un disegno infantile: una faccia rotonda con scritto “non mi hai mai detto una bugia”|Disegno]]
La piuma ha i colori di una rivoluzione tropicale: giallo sole, verde rame, e quel rosso che si vede solo nei sogni dove si muore.
Appena la tocchi, senti un battito d'ali.
O forse è il tuo cuore, che ha capito tutto e non vuole dirtelo.
Ora, Francis ti guarda e ti fa cenno. Ha un frac addosso e occhi da cartone animato francese.
Dice: **"Ti porto nella giungla. Ma quella giusta."**
[[Segui Francis nella giungla sul passo della Cisa|GiunglaIntro]]Il biglietto è scritto con un rossetto viola su un cartoncino economico. Dice:
*CORTINA – Un viaggio. O una caduta. Non dimenticare gli sherpa.*
C'è un'impronta digitale sul retro. È tua, ma un po' più giovane.
Francis lo prende, lo annusa e ride.
**"Allora andiamo a scalare sogni."**
[[Segui Francis nella giungla sul passo della Cisa|GiunglaIntro]]Il disegno è tremolante, come fatto da una mano che non sa ancora cosa sia una bugia.
C'è una scritta sotto: *“Non ti chiederò mai chi sei. Tanto non smetti mai di cambiare.”*
Francis lo osserva, serio per la prima volta. Poi ti prende per mano.
**"Ti porto da dove tutto è iniziato. Ma anche da dove tutto si perde."**
[[Segui Francis nella giungla sul passo della Cisa|GiunglaIntro]]Ti aspetti palme e tucani.
Invece trovi pini storti, nebbia densa e una scimmia con l'accento emiliano che vende caffè istantaneo in bustine.
Questa è la giungla sul passo della Cisa.
Non è una giungla qualsiasi. È quella da cui **Francis dice di venire**.
Ti infila una gamba in una scarpa da ballo e l’altra in uno zoccolo da montagna.
"Puoi scegliere come proseguire", ti dice mentre fuma la centododicesima sigaretta della giornata.
*Che fai?*
[[Segui una traccia tra i cespugli lasciata da un armadillo con una camicia hawaiana|TracciaArm]]
[[Apri un vecchio baule nel fango con inciso “BOB DYLAN DRESSING ROOM”|BauleBob]]
[[Insegui una farfalla enorme con il volto di tua nonna che canta Battisti|FarfallaNonna]]La traccia è netta, quasi umana, se gli umani usassero infradito e lasciassero segni a forma di ananas.
Dietro un cespuglio di ortensie urlanti, trovi **l’armadillo con la camicia hawaiana**.
Ha un piccolo monocolo e sta scrivendo qualcosa su una lavagna Etch A Sketch.
«Francis mi ha mandato per testarti. Scegli: una verità, una menzogna o un rimorso.»
[[Chiedi una verità|VeritàArmadillo]]
[[Chiedi una menzogna|MenzognaArmadillo]]
[[Chiedi un rimorso|RimorsoArmadillo]]Il baule si apre con uno scricchiolio sinistro.
Dentro c’è un camerino intero: lampadine spente, specchio crepato, posacenere pieno.
C’è anche **il Buddha**. Sta fumando una paglia arrotolata e ha un tatuaggio con scritto *Rolling Thunder Reincarnation Tour*.
Francis entra, si sistema il frac, e ti guarda.
«Puoi fare due cose: parlare con il Buddha o aprire il frigo.»
[[Parla con il Buddha|BuddhaCamerino]]
[[Apri il frigo|FrigoCamerino]]La farfalla ha la faccia sorridente di tua nonna, ma gli occhi sono di vetro.
Canta “E penso a te” mentre vola via tra i rovi.
La segui. Ti graffi. Ti sanguinano i dubbi.
Alla fine trovi un piccolo teatro, con un solo spettatore: **Francis travestito da barboncino bianco**.
Ti dice: «Stasera vanno in scena tre atti. Ma puoi sceglierne solo uno.»
[[Atto I: Matrimonio coi bravi di Rodrigo|DonAbbondio]]
[[Atto II: Una sfida contro ragni e mosche|ViaDeiMatti]]
[[Atto III: Un viaggio in valigia verso Los Angeles|LosAngelesIntro]]«La verità è che Lucio non scrive: *ascolta*. E tu sei uno dei suoni che ha sentito male.»
Boom.
L’armadillo scompare in un’esplosione di coriandoli che puzzano di ginepro.
Appare una porta. Sopra c’è scritto: *Napoli, Camerino, Bob Dylan.*
[[Entra nella porta|BauleBob]]«La menzogna è che tutto ha un senso.»
Poi ride. Ride a lungo. Troppo. La risata diventa una melodia jazz.
Ti accorgi che sei su un palco. Hai una tromba in mano.
Il pubblico è una folla di Francis identici con occhiali 3D.
[[Suona una nota stonata|NotaStonata]]
[[Lancia la tromba e fuggi dietro le quinte|FugaJazz]]L’armadillo si fa serio. Ti guarda negli occhi.
«Hai dimenticato di salutare tua madre quando sei partito.»
Tu non ti ricordi nemmeno di essere partito.
Scendi lungo un sentiero fatto di fotografie rovinate dall’acqua.
Alla fine, due porte:
[[Una dice “Langhe”. È fatta di vino e camicie stirate.|LangheIntro]]
[[Una dice “Pasqua”. Ed è una roccia con una palma disegnata.|PasquaIntro]]La tromba emette una nota così stonata che si curva nell’aria e rientra nel padiglione da cui è uscita.
I Francis in platea si alzano, ti applaudono in silenzio, poi iniziano a svanire uno a uno.
L’ultimo ti lascia in mano una carta da gioco: il **Due di Niente**.
Compare un portale luminoso con scritto:
**"Via dei Matti – Lezioni di filosofia per insetti e visionari."**
[[Entra nel portale|ViaDeiMatti]]Lanci la tromba e scappi.
Dietro le quinte trovi un corridoio di sax impolverati e vecchie custodie che parlano tra loro.
Alla fine, due porte:
- Una ha inciso un cuore con le iniziali F + D.A.
- L’altra è una valigia gigante con una targhetta: **"LAX - Los Angeles"**
[[Apri la porta con il cuore – ti trovi nelle Langhe|LangheIntro]]
[[Entra nella valigia – destinazione: ignota|LosAngelesIntro]]Il paesaggio è morbido, come se il mondo si fosse preso una tisana.
Vigne ovunque. E camicie stese ad asciugare tra i filari.
Una si muove da sola. Sta stirando se stessa.
Francis ti dice:
«Qui ho imparato a piegare il tempo. E a togliere le pieghe dai sogni.»
Appare un uomo in frac con la faccia da mestolo: è **Don Stirino**, il tessitore delle Langhe.
[[Parla con Don Stirino|DonStirino]]
[[Segui la camicia che si stira da sola|CamiciaSpia]]L’oceano ti si spalanca davanti come una bocca con le labbra di pietra.
Sull’Isola di Pasqua, Francis è disteso sulla battigia.
Ti saluta senza muoversi. Ha una maschera da sub e legge “Le metamorfosi” al contrario.
Una statua moai ha inciso sulla fronte: *MAHATMA È PASSATO DI QUI*
Un’altra ti fa l’occhiolino.
[[Chiedi alle statue chi è Mahatma|StatueParlanti]]
[[Segui le impronte di Francis sulla sabbia|ImpronteFrancis]]«La vita è un bis senza applausi» ti dice.
Poi ti passa la paglia.
*Fumi?*
[[Sì, e ti ritrovi all’Isola di Pasqua|PasquaIntro]]
[[No, e resti nel camerino|LoopCamerino]]Dentro il frigo ci sono:
- Un’arancia con un biglietto attaccato (*Per Cortina. Con affetto.*)
- Una lattina che canta in loop "Blowin' in the Wind"
- Un piccolo razzo giocattolo con la scritta *Langhe Express*
[[Prendi l’arancia – direzione Cortina|SherpaIntro]]
[[Accendi il razzo – direzione Langhe|LangheIntro]]Hai rifiutato la paglia del Buddha.
Il camerino comincia a girare su se stesso.
Bob Dylan ti guarda dallo specchio e dice in un perfetto italiano:
**"La realtà è solo una rima interna che non torna."**
Il mondo si trasforma in un cerchio che ti risucchia.
Ti ritrovi all'inizio.
[[Ricomincia – scegli un nuovo oggetto|Start]]Il biglietto all’arancia ti catapulta in un locale a Cortina.
Dentro c’è una gara in corso.
Francis è vestito da sherpa e ha ai piedi dei moon boot di peluche.
C’è uno specchio sul fondo del bar, e sopra c’è scritto:
*“Chi vince, si vede in vetta. Gli altri si vedono sotto.”*
[[Sfida Francis in salita (con le parole)|SfidaVerbale]]
[[Attraversa lo specchio senza dire nulla|SpecchioSalita]]I bravi ti osservano da dietro un albero genealogico. Hanno le mani piene di fedi nuziali e minacce in dialetto lombardo.
Francis dice che vuole sposarsi.
Ma non ha deciso con chi.
Tu non sei d’accordo, ma ormai sei sull'altare, accanto a Don Abbondio che ha un microfono da karaoke.
[[Fingi di svenire e scappa dalla chiesa|SvenimentoFuga]]
[[Accetti il matrimonio e baci Francis con enfasi teatrale|BacioAltare]]È una strada che si arrotola su se stessa come uno spaghetto logico.
Qui le case non hanno porte, solo finestre sul futuro.
Francis è seduto su un’altalena che dondola da una nuvola. Accanto a lui, una mosca e un ragno stanno giocando a scacchi.
«Devi scegliere il tuo maestro» dice Francis. «O il tuo nemico. O te stesso.»
[[Ascolta la mosca – diventa maestro del caos|FinaleFarfalla]]
[[Ascolta il ragno – diventa stratega dell’ombra|FinaleRagno]]
[[Sali sull’altalena con Francis – e smetti di scegliere|FinaleContemplativo]]L’aeroporto è vuoto.
Un’enorme valigia aperta è parcheggiata al terminal 0. Dentro c’è Francis, con gli occhiali da sole e una bibita arancione.
«Ho lasciato Napoli perché volevo fare il figurante nei sogni degli altri. Ma poi ho scoperto che i sogni sono tutti miei.»
Ti offre di entrare nella valigia o salire sul tetto del grattacielo dove c'è la sua foto da bambino.
[[Sali sul tetto e guarda il mondo da sopra|FinaleManhattan]]
[[Entra nella valigia – e scopri la verità|FinaleLucio]]Don Stirino ti fissa. Le sue mani tremano, ma il suo ferro da stiro fluttua nell’aria come un colibrì.
«Le pieghe della vita non si tolgono. Si raccontano.»
Ti chiede di scegliere un capo da stirare:
[[Una camicia da notte appartenuta a Don Chisciotte|CamiciaSpia]]
[[Un mantello con dentro una mappa per Pasqua|PasquaIntro]]La camicia prende vita.
Cammina. Parla. Ti dice che è **una spia al servizio di Lolita**.
Vuole condurti da lei. Ti avvisa però che potresti non tornare mai più.
[[Segui la camicia – direzione Via dei Matti|ViaDeiMatti]]
[[Fuggi e salta dentro una botte diretta a Cortina|SherpaIntro]]Le statue parlano tutte insieme, come una classe senza maestro.
«Mahatma era uno come te. Ma con più dubbi.»
«Mahatma ha sfidato i ragni, le religioni e le regole grammaticali.»
Una statua ti porge un piccolo disco di pietra:
**“Inserisci nel juke-box della giungla per accedere al finale segreto.”**
[[Accetta il disco|ImpronteFrancis]]
[[Rifiuta il disco e segui le orme|ImpronteFrancis]]Le orme di Francis danzano sulla sabbia come note musicali.
Ti conducono verso un gruppo di donne che lo osservano.
Una di loro lo chiama **"la primula rossa"**, un’altra lo accusa di aver sabotato il Ku Klux Klan.
Francis ti nota e sorride.
«Scegli: un convegno pericoloso o una foto dimenticata nel tempo.»
[[Partecipa al convegno etnico – e scava la fossa|ViaDeiMatti]]
[[Guarda la foto sui grattacieli di Manhattan|LosAngelesIntro]]Francis lancia la prima frase:
«Se l’aria è leggera, perché pesa così tanto quando manca?»
Rispondi con sicurezza:
**"Perché è fatta di addii non detti."**
Il locale esplode in un applauso silenzioso.
Francis si inchina.
«Hai vinto. Scegli la tua vetta.»
[[Il quadro di Picasso|NormandiaIntro]]
[[L’abbraccio di Siddharta sotto le vele|LosAngelesIntro]]Attraversi lo specchio e ti ritrovi in una salita vertiginosa fatta di pensieri mai finiti.
Ogni passo è una frase interrotta.
In cima c’è Francis, solo. Lui ci si è arrampicato, sullo specchio.
Sta scrivendo con il fiato su un vetro.
**“Non tutti ci vedono in vetta. Ma tutti hanno guardato in basso.”**
Compare una nuova scelta:
[[Ti siedi accanto a lui|FinaleContemplativo]]
[[Gli chiedi di tornare indietro|Start]]Ti butti per terra come in una telenovela venezuelana.
Mentre i bravi si confondono, salti su un carretto trainato da un lama e ti fai portare lontano.
La strada porta in due direzioni:
[[Un cartello dice “Via dei Matti”|ViaDeiMatti]]
[[Un altro dice “Normandia Cubista”|NormandiaIntro]]Appena baci Francis, il mondo esplode in coriandoli a forma di nota musicale.
Le fedi si trasformano in frisbee e una vecchia signora applaude con un maialino.
Sotto il pulpito, un tunnel si apre.
Francis ti fa l’occhiolino:
**“Vieni, ti porto in un quadro di Picasso.”**
[[Scendi nel tunnel verso la Normandia|NormandiaIntro]]Non è la Normandia vera.
È una Normandia dipinta, fatta di linee storte e cavalli blu.
Tu e Francis siete dentro un quadro di Picasso.
Le trincee sono pennellate. I soldati sono manichini tristi con occhi a spirale.
Una voce dice:
**“Qui finisce la storia. Ma inizia l’arte.”**
[[Attraversa il campo e trova l’ultima pennellata|FinalePicasso]]
[[Resta immobile – diventa parte del quadro|FinaleQuadro]]Ti siedi accanto a Francis.
Nessuno parla.
Il mondo sotto è un acquario. Sopra di voi: il cielo che sembra cartapesta stropicciata.
Non c’è bisogno di niente.
Francis ti guarda.
**“Alcune salite non portano a nulla. Eppure erano proprio quello che cercavi.”**
FINE.
Ascolti la mosca.
Ti racconta di come un battito d’ali possa cambiare il mondo.
Diventi piccolo.
Insegni filosofia ai bruchi.
Scrivi un trattato in sei zampe.
Francis lo pubblica sotto pseudonimo.
Nel mondo, iniziano a dire:
**"Era solo una mosca, ma pensava meglio di noi."**
FINE.Ascolti il ragno.
Ti insegna a tessere i pensieri.
Fai trappole con le parole.
Diventi un maestro del non detto.
Francis ti osserva, affascinato.
Poi dice:
**“Sei diventato ciò che gli altri temono di essere.”**
FINE.Attraversi il campo dipinto. Le trincee si muovono. Le bombe sono metafore. I tuoi passi lasciano colore.
Alla fine del quadro, un pennello ti attende.
Puoi disegnare l’ultima pennellata.
Lo fai.
Il quadro si chiude.
Il tuo nome è scritto nell’angolo in basso a sinistra.
FINE.Smetti di muoverti.
Ti metti in posa.
Un’espressione a metà tra stupore e stanchezza.
Diventi parte del quadro.
Un turista giapponese ti fotografa.
Da allora, sei esposto al Museo d’Orsay.
Nessuno capisce bene cosa significhi.
Ma tutti si commuovono.
FINE.Salendo sul tetto, guardi la città.
I grattacieli sono fatti di ricordi.
Ogni finestra riflette una versione di te che hai perso.
Sotto di te, scorrono storie.
Una bambina ti riconosce dalla foto. Ti chiama Francis.
Tu sorridi.
Poi sparisci nel vento.
FINE.Buio.
Poi una voce che non è tua, né di Francis, ma che ti suona familiare:
«Francis Delacroix è tutto quello che non riesco a spiegare a parole. È l'eco di una bugia detta bene. È la verità con le scarpe sbagliate.»
Una luce si accende. Sei in uno studio di registrazione.
Davanti a te c’è **Lucio Corsi**, con un taccuino pieno di schizzi e versi a matita.
Alza lo sguardo.
«Sei arrivato fin qui. Vuol dire che hai ascoltato abbastanza.»
Sorride.
Poi aggiunge:
**“Non mi hai mai detto una bugia.”**
FINE.